La prima scuola superiore in America a utilizzare Catapult

Quando Catapult ha inventato la localizzazione GPS di squadra per le Olimpiadi australiane, oltre dieci anni fa, la tecnologia è stata progettata per le squadre d'élite che volevano metriche scientificamente validate, equivalenti a quelle misurate in laboratorio.

Con oltre 800 squadre che utilizzano il sistema, è stato inevitabile che le scuole superiori statunitensi si rendessero conto del potenziale della tecnologia di monitoraggio per i loro atleti.

La prima scuola superiore ad adottare un approccio alla gestione degli studenti-atleti basato sui dati è stata la Bradley-Bourbonnais Community High School di Bradley, Illinois.

Guidata dall'allenatore di forza e condizionamento, Adam Vogel, e dall'assistente del direttore atletico e allenatore di calcio, Mike Kohl, la Bradley-Bourbonnais Community High School utilizzerà Catapult per calcio, football, cheerleader e atletica leggera.

Mike Kohl ha condiviso il suo entusiasmo per l'avvio del sistema.

"Monitora tutti i loro movimenti. Dalla distanza totale percorsa, alla velocità con cui si muovono, a quanto cambiano direzione", ha detto Mike.

"All'inizio non ero del tutto convinto e credo che la cosa più importante fosse che non sapevo come funzionasse. Ma dopo che siamo andati a Notre Dame e l'abbiamo visto in azione, abbiamo voluto vedere se era qualcosa che potevamo fare e sono entusiasta delle possibilità che ci sono".

Adam Vogel ha scoperto Catapult per la prima volta quando l'allenatore di football della Florida State Jimbo Fisher ha menzionato il valore del prodotto dopo che la scuola aveva conquistato un titolo nazionale. Come ha raccontato al Daily Journal della Kankakee Valley, nell'Illinois, l'interesse di Vogel si è acceso e dopo molte ricerche e studi ha deciso di fare il suo passo.

"Volevo cercare di essere all'avanguardia in una cosa del genere", ha detto Adam.

"Coach Kohl vuole essere diverso, e questo è stato sicuramente un buon cambiamento. Non stiamo cercando di eliminare l'arte del coaching, perché è un'arte, ma stiamo solo cercando di dare a Mike un modo migliore per rispondere alle domande che ha in testa. O un modo per dargli una conferma di ciò che pensa".